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Piazze

 

Piazza Navona Piazza San Pietro
Piazza di Spagna Campo de’ Fiori
Piazza del Popolo Piazza in Piscinula
Piazza del Campidoglio Piazza dell'Orologio
Largo Argentina Piazza della Repubblica
Piazza Foro Traiano e Piazza della madonna di Loreto Piazza Venezia

 

 

Piazza Navona

Piazza Navona ha una storia che risale ai tempi della Roma antica. Sull’area dedicata oggi alla piazza sorgeva il Circo di Domiziano, della fine del I sec. d.C., dove si svolgevano giochi di atletica e perfino simulazioni di battaglie navali.

Il luogo rimase, anche dopo la caduta dell’Impero Romano, un posto di divertimento dove il popolo si radunava per le festività. Questa usanza arrivò fino al diciannovesimo secolo quando commedianti, saltimbanchi e buffoni intrattenevano con i loro spettacoli la gente nelle domeniche di festa.

La forma attuale di Piazza Navona risale al periodo tra il 1600 e il 1700 e comprendeva già le fontane , il palazzo Pamphilj, ora sede dell’ambasciata del Brasile, e la chiesa di Sant’Agnese in Agone. Da allora la Piazza è rimasta pressoché invariata ed è questo uno dei motivi che la rende così affascinante.

L’obelisco al centro della piazza è alto circa 16 metri ed è appoggiato sopra ad un basamento costituito dalla Fontana dei Fiumi che è composta da quattro statue che rappresentano i quattro grandi fiumi: il Nilo, il Danubio, il Gange e il Rio de la Plata.Opera di Gianlorenzo Bernini.  

La chiesa di Sant’Agnese in Agone, opera del Borromini, è dedicata all’omonima santa che, come narra la leggenda, morì nel Circo di Domiziano proprio nel punto dove poi fu eretta la chiesa.

Fontana del Moro: La Fontana del Moro (situata all'estremità meridionale di Piazza Navona), fu voluta da papa Gregorio XIII Boncompagni, che aumentò la portata dell'acqua verso la piazza (prelevandola dall'Acquedotto dell'Acqua Paola), favorendo così l’inserimento dei giochi d’acqua nelle fontane. Il progetto della fontana fu affidato a Giacomo Della Porta nel 1574, creatore anche di quella all’altro estremo della piazza Fontana del Nettuno. Fu coadiuvato da Bartolomeo Gritti e da una squadra di scultori e scalpellini, che realizzarono gli elementi decorativi, delfini, tritoni, mascheroni dai volti umani e animaleschi o conchiglie, un repertorio proveniente  dal classico ma fortemente richiesti in quel tempo. Nel 1653, papa Innocenzo X Pamphilj, la fece completamente rinnovare affidando l’incarico al Bernini. La scultura centrale che da il nome alla fontana è stata disegnata dal Bernini ma eseguita da Giannantonio Mari (1655), in realtà la statua, rappresenta un muscoloso tritone che soggioga un delfino, ma è stata confusa per un Moro a causa dei suoi forti tratti somatici. Nel restauro del 1874 i quattro tritoni e le quattro maschere vennero sostituite da copie eseguite da Luigi Amici, gli originali si trovano, forse, in qualche deposito comunale. 

 

 

Piazza di Spagna

Piazza di Spagna è una delle piazze più belle di Roma. La famosa scalinata di Trinità dei Monti è sovrastata della facciata della omonima chiesa che venne costruita nel sedicesimo secolo. Da qui comincia Via Sistina, voluta da papa Sisto V alla fine del 1500, che porta direttamente alla Basilica di Santa Maria Maggiore.

Il monumentale spettacolo offerto dalla scalinata è uno dei più affascinanti di Roma. Sorta da un progetto di Francesco de Sanctis, fu realizzata per onorare la trinità cristiana. Dai primi anni ’50 nel periodo di primavera la scalinata viene adornata con una migliaia di azalee che rendono Trinità dei Monti incantevole.

In piazza di Spagna si trova anche la Barcaccia, famosa fontana del periodo barocco scolpita dal Bernini. Fu costruita per ricordare l’alluvione che colpì Roma alla fine del 1500 e la fontana a forma di barca ricorda le imbarcazioni usate per il trasporto di merci che, durante l'alluvione, mise in salvo molte persone.

Molti sono da sempre gli artisti che frequentano la piazza che è da tempo il centro culturale e turistico di Roma.

 

 

Piazza del Popolo

Piazza del Popolo è il punto dove convergono tre strade tra le più importanti di Roma: Via del Babuino, Via di Ripetta e la famosa Via del Corso.

La Piazza si contraddistingue per svariati elementi. Coloro che arrivavano da nord, percorrendo Via Flaminia, entravano a Roma attraverso la Porta del Popolo, risalente al III sec d.C. con la costruzione delle Mura Aureliane. Fu poi decorata nel 1500 da Michelangelo sul suo lato esterno e nel 1600 da Bernini sul lato interno. Al centro della Piazza si trova l’Obelisco Egizio datato 1200 a.C..
 

Su Piazza del Popolo sorgono tre chiese. La più importante è la Chiesa di Santa Maria del Popolo che fu costruita nel XI secolo, per poi subire molte variazioni fino al 1600 quando papa Alessandro VII dispose di restaurare la chiesa dando mandato al Bernini per renderla più vivace e barocca. All’interno di questa meravigliosa chiesa si trovano opere di Caravaggio e del Pinturicchio.

Le altre due chiese chiamate le chiese gemelle furono costruite sempre per la volontà di Alessandro VII e donarono a Piazza del Popolo l’attuale configurazione. Le chiese si chiamano Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli.

Fontana del nettuno: è stata progettata dall’architetto Giuseppe Valadier, insieme alla fontana dei Leoni, situata al centro di piazza del popoloallo scopo di valorizzare l’accesso nord della città. Fu ultimata nel 1823 e si compone di un’ampia vasca di travertino di forma semicircolare, sopra la quale una grande valva di conchiglia, raccoglie l’acqua riversata da una piccola tazza posta poco più in alto. La fontana è ornata da un imponente gruppo scultoreo disegnato da Giuseppe Valadier ma scolpito da Giovanni Ceccarini, dove l’elemento principale è rappresentato proprio da una statua raffigurante Nettuno con il suo tridente, ai piedi della quale trovano posto due statue di tritoni appoggiati a delfiniRecentemente restaurata.

 

 

Piazza del Campidoglio

La Piazza del Campidoglio è sede di vari importanti edifici come il Palazzo dei Conservatori, Palazzo Nuovo, sede dei musei Capitolini, e il Palazzo Senatorio, sede del comune di Roma.

La Piazza venne progettata da Michelangelo nel 1538. Al centro della Piazza si trova la statua equestre dell’Imperatore Marco Aurelio che si appoggia su un basamento, anch’esso creato da Michelangelo. La statua è stata sostituita con una copia e l’originale si trova all’interno dei Musei Capitolini

L’accesso a Piazza del Campidoglio avviene attraverso la Cordonata, sempre del Michelangelo,  una grande scalinata, delimitata dalle sculture marmoree dei Dioscuri: i gemelli Castore e Polluce.

La pavimentazione della piazza è a forma di stella a dodici punte progettata anche questa dal maestro Michelangelo, ma realizzata solamente nella metà del 1900.

 

 

Piazza San Pietro

La piazza di fronte all’omonima basilica. La piazza è un bellissimo esempio di arte e architettura barocca ed è visitata ogni anno da milioni di pellegrini cristiani da tutte le parti del mondo.

Piazza San Pietro con la basilica sono considerate da sempre il cuore della cristianità e della Chiesa Cattolica, inoltre il colonnato, grande opera del famoso Bernini, ricorda 2 grandi braccia che circondano e raccolgono i fedeli.

Secondo il pensiero di Bernini, Piazza San Pietro doveva diventare uno spazio per accogliere i fedeli che venivano per ricevere la benedizione “urbi et orbi” e dunque la Loggia della Benedizione doveva essere posta in modo che tutti potessero vederla.

La Piazza quindi è anche il luogo deputato nella bella stagione alle celebrazioni liturgiche e soprattutto la domenica a mezzogiorno con l’Angelus Domini, nel quale il Papa si affaccia dalle finestre del suo studio e impartisce la benedizione alla folla che si è radunata per ascoltarlo.

 

 

Campo de’ Fiori

Campo de' Fiori è uno dei luoghi più famosi e coinvolgenti di Roma ed è anche una piazza di notevole rilevanza storica per la presenza della statua di Giordano Bruno. Infatti fu proprio nel punto in cui sorge la statua che il filosofo fu bruciato vivo dopo la condanna dell’Inquisizione, nel febbraio del 1600.

Di giorno nella piazza prende luogo il noto mercato all’aperto, chiassoso e colorato, molto frequentato a tutte le ore del giorno grazie anche alla presenza di molti bar e ristoranti frequentati sia dai turisti che dai cittadini.

Di notte invece Campo de’ Fiori si trasforma in uno dei punti di ritrovo più conosciuti e attivi di Roma.

Riguardo all’origine del nome la teoria prevalente lo fa derivare al nome Flora, che fu una concubina dell’imperatore Pompeo, o dal nome di Via Florina, che collegava l’attuale Largo Argentina con Campo de Fiori,  mentre altri preferiscono risalire all’epoca in cui la piazza era coperta da fiori ed erba.

Una peculiarità della piazza è che è l’unica piazza a Roma priva di Chiese.

 

 

Piazza in Piscinula

È denominata così per l'antica presenza di uno stabilimento termale con vasche e piscine, "piscinula",è il diminutivo che le è rimasto.

È una suggestiva piazza medioevale, con il palazzetto della famiglia Mattei (famiglia filo-pontificia), il portichetto con  colonna medioevale, e la loggia.

Sempre nella piazza si trova la chiesa di San Benedetto in Piscinula, del XI secolo, e il suo campanile, costruita sui resti della Domus Aniciorum, villa di una nobile ed antichissima famiglia romana, quella degli Anicii. La chiesa alla quale apparteneva anche San Benedetto da Norcia, è stata la casa dove il santo si è recato nel suo soggiorno a Roma, come è testimoniato all’interno.

Al civico 19, vi è il palazzetto Nuñez Leslie della metà del Cinquecento, abitato dalla bellissima artista, letterata, nonchè cortigiana, Tullia d'Aragona. Nel 1870 divenne la “locanda in piscinula”, e i romani la ribattezzarono “la locanda della Sciacquetta”, un termine usato per servette e sgualdrinelle, forse perché era questa la destinazione d’uso del palazzo in quell’epoca.

Sono inoltre presenti nella piazza anche una “madonnina” e una tabella in marmo  raffigurante quattro pesci.

 

 

Piazza dell'Orologio

Il nome della piazza deriva dall'orologio, posto sulla torre del Convento dei Filippini (già descritto in roma nascosta). Questa torre, costruita dal Borromini nel 1648, è sormontata a castello, con una struttura in ferro, che sostiene le campane, sui fianchi altre due strutture con stelle araldiche di bronzo a 24 punte. Sotto il quadrante dell'orologio, inserito all'interno della facciata, un bel mosaico, su disegno di Pietro da Cortona rappresentante la "Madonna della Vallicella".

Sulla piazza, in passato chiamata anche "Piazza dei Rigattieri" e "Piazza di Monte Giordano", si affaccia il palazzo Bennicelli, costruito per volere di monsignor Virginio Spada, del Banco di S. Spirito. I lavori iniziarono nel 1660 dallo stesso Borromini, ma, alla morte di Virginio Spada, i ministri del banco decisero che, la nuova sede sarebbe stato l'edificio e ancora oggi viene denominato palazzo del Banco di S.Spirito.

Il palazzo che possiamo ammirare oggi, con il suo elegante portale, è il risultato dei lavori di ristrutturazione di fine Ottocento ad opera dell'architetto Gaetano Koch, il quale trasformò completamente l'opera seicentesca per volontà dei nuovi proprietari, i conti Bennicelli.

In questa casa nacque e visse per un certo periodo, il più famoso dei Bennicelli, Adriano, più noto come "Conte Tacchia", così chiamato, perchè la sua famiglia commerciava il legname, e "tacchia," a Roma, significa pezzo di legno.

E in romano si dice "ogni botta 'na tacchia", a significare, che, qualunque cosa  uno fa, lascia la propria impronta. Il "Conte Tacchia" fu celebre per il suo modo di vivere, per il comportamento scanzonato, abbinato ad un modo di vestire sempre elegante, la sua fama a Roma non è mai tramontata.

All'incrocio della piazza con via del Governo Vecchio, si può ammirare una rilevante creazione del tardo Seicento o primo Settecento, attribuita ad un seguace del Borromini, un pregevole affresco con la "Madonna e il Bambino benedicente".

Complesso Borrominiano dell’Oratorio dei Filippini: La costruzione del Palazzo durò circa un secolo, iniziato nel 1575. Vari architetti si avvicendarono in questa vasta opera: tra cui spicca Francesco Borromini, che realizzò le parti più significative del complesso: la facciata, la biblioteca e la torre dell’orologio. I padri Filippini occupano attualmente solo un’ala dell’edificio, mentre il resto del Palazzo è sede di varie istituzioni culturali tra cui l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo, l’Archivio Storico Capitolino, la Biblioteca Vallicelliana, progettata dal Borromini.

 

 

Largo Argentina

La piazza non ebbe archeologicamente una grande importanza fino al recente 1926. Quando un piano regolatore, approvato nel 1909 (che prevedeva la bonifica edilizia della zona), portò alla luce uno dei più importanti complessi archeologici di Roma.  I scavi evidenziarono una vasta piazza lastricata, su cui sorgono quattro templi.  L’area si rivelò immediatamente importante, a tal punto, che nel 1927 il Governatorato di Roma tentò  la sospensione della concessione edilizia precedente, per estendere le ricerche archeologiche. Ma fu solo nel 1928 che l’area fu inaugurata, da Benito Mussolini, e da allora non ci sono state nuove modifiche. I 4 templi repubblicani, denominati inizialmente con 4 le  lettere iniziali dell’alfabeto A,B,C,D (da nord a sud), sono certamente stati costruiti nel periodo che va dall'inizio del III secolo a.C. alla fine del II secolo a.C.. Tre di questi furono costruiti sull'originario piano di campagna del Campo Marzio (i templi C, A e D), in un’area esterna, e leggermente sopraelevata. Nella seconda metà del II secolo a.C. i tre templi vennero inglobati all'interno di un'area comune, con  la creazione di una nuova pavimentazione in tufo, che rialzò di quasi 1 metro e mezzo  il livello del terreno, rispetto a quello originario. Dopo questa trasformazione, nello spazio compreso tra il tempio C e il tempio A, venne costruito il tempio B, che, come si può vedere ancora oggi, poggia sul pavimento in tufo e deve dunque essere cronologicamente posteriore ad esso (riconducibile alla fine del II secolo a.C.). Con la creazione del quarto tempio avvenne la definitiva creazione dell'area sacra, e venne completamente circondata da un portico.

I quattro tempio sono:

A – Tempio di Giuturnia (Iuturna ), divinità latina, collegata alle acque, con poteri guaritrici, fu fatto costruire da Quinto Lutazio Catulo, dopo la vittoria dei Romani  contro i Faleri nel 241 a.C..

B – Tempio della Fortuna (Fortuna Huiusce Diei), o dea della “fortuna del giorno presente”, voluta dal console Quinto Lutazio Catulo, per celebrare la vittoria contro i Cimbri nel 101 a.C.

C- Tempio di Feronia (Feroniae), dea della fertilità, della natura e delle messi, nonché protettrice dei schiavi liberati, è stata importata dalla Sabina dopo la sua conquista ad opera di M. Curio Dentato nel 290 a.C.

D- Tempio dei Larii Pemalini (Aedes Larum Permarinum), protettore nella  navigazione,  voluto da Lucio Emilio Regillo nel 190 a.C.

Ma questa area è sacra anche per la storia di Roma, vi risiede l’anima del grande Giulio Cesare, assassinato qui, con 23 pugnalate da Bruto, Cassio e gli altri loro seguaci (nel 15 Marzo del 44 a.C.). Pochi anni fa, un ricercatore, annunciava di aver identificato il luogo esatto dove è avvenuto l’assassinio di Cesare, proprio qui, nella “Curia di Pompeo”, che era il cuore monumentale del  complesso architettonico, alle spalle del tempio C (ma che oggi purtroppo si trova sotto l’asfalto della strada principali). Voluta da Gneo Pompeo nel 55 a. C., prevedeva, un teatro con un grandioso portico rettangolare, e la Curia, lungo uno dei lati del portico. Svetonio e Plutarco (storici di quel tempo) narrano che il punto preciso dove venne pugnalato Cesare, si trovava ai piedi della statua di Pompeo, eretta nell’omonima Curia (la statua è stata rinvenuta, e oggi è visibile a Palazzo Spada). Il punto preciso, fu poi protetto con del cemento, per volontà di Ottaviano Augusto. Oggi l’area è anche una delle più grandi colonie di gatti a Roma.

 

 

Piazza Foro Traiano e Piazza della madonna di Loreto

Si trovano attaccate a piazza Venezia, andando in direzione di via dei fori imperiali. Uno degli angoli più suggestivi di Roma, assolutamente da non perdere, non si può non fotografarla!. Frontalmente due chiese, Santissimo Nome di Maria (del 1736), iniziata da Antoine Dérizet e a cui subentrarono (nel 1743) Mauro Fontana ed Agostino Masucci, i quali curarono la decorazione interna. Accanto Santa Maria di Loreto, voluta dal papa Alessandro VI in sostituzione di una piccola cappella esistente, affidando l’opera ad Antonio da Sangallo il Giovane (nel 1507), la cupola e la lanterna (soprannominata la "Gabbia dei grilli") venne invece realizzata successivamente da Giacomo Del Duca (nel 1582), allievo di Michelangelo. La chiesa è costruita in mattone e travertino, ed di notevole bellezza per le sue proporzioni e l’effetto prodotto. Ma basta girarsi sulla piazza e vedere un’altra epoca, ad iniziare con la colonna di Traiano (113 d.C.), alta circa 30 metri e con un basamento di 40, eretta per celebrare la vittoria sui Daci, su tutta la colonna sono incise e raccontate le campagne militari, ma osservandola il vostro guardo non potrà non notare che siete in un’altra epoca, avete il Colosseo è sullo sfondo.

 

 

 

Piazza della Repubblica

Questa piazza  che fino al 1960 era chiamata piazza Esedra, è una delle piazze notturne più suggestive di Roma, per le sue luci e per la sua bellezza architettonica. Racchiusa da un bellissimo colonnato semicircolare, creato dai portici dei due edifici principali (edificati in memoria degli antichi edifici di Roma, ad opera di Gaetano Koch, tra il  1887 e il 1898). Esalta ancora di più il suo fascino la fontana che si trova al centro della piazza, Fontana delle Naidi. Sul lato opposto chiude lo scenario la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri opera di Michelangelo Buonarroti.

Fontana delle Naiadi: Esisteva già in passato, era una piscina circolare con i bordi formati da rocce, e dai quali fuoriuscivano zampilli d’acqua. L’idea di rinnovare la fontana, fu di Papa Pio IX nel 1870, per festeggiare la fine dei lavori eseguiti nella zona chiamata“ Acqua Marcia”. Si affidò inizialmente all’architetto Alessandro Guerrieri, che però non convinse il papa, e così lo affidò a Mario Rutelli, il quale la terminò nel 1901. E’ stata un’opera da sempre discussa, specie  nel periodo della Roma Papalina (1800), perché veniva considerata, troppo sexy. Probabilmente per le sue 4 figure femminili in bronzo, che rappresentano 4 Ninfe ( giovani fanciulle); quella dei Laghi, che tiene con se un cigno, la Ninfa dei Fiumi su di un mostro acquatico, quella delle acque sotterranee su di un drago, e infine  quella  degli Oceani su un  cavallo marino. Il tutto arricchito da suggestivi zampilli d’acqua, è tra le fontane  più belle di Roma.

 

Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri: La struttura originale faceva parte delle Terme di Diocleziano, ma nel  1561 il  papa  Pio IV affidò il progetto  all'anziano Michelangelo (Bonarroti) che in quel tempo lavorava già alla Basilica di San Pietro. Fu l’ultimo grandioso progetto architettonico di Michelangelo, il genio, e lo  dimostrò anche in questo opera, integrando un’ edificio sacro alle terme, senza alterarne la struttura. Lo dimostra la sua singolare facciata, a  forma concava in mattoni ( proprio  perché ricavata da un’area delle terme), e che Michelangelo trasformò nell’ ingresso alla basilica. Entrando, presenta un’ area rotonda con due incavi quadrati (esedre), che corrispondeva all’ antico” tepidarium” (i bagni di acqua tiepida ). Per ottenere  la  pianta a croce greca, Michelangelo,  esaltò tutta la sua bravura, sfruttò il salone centrale delle terme, dandole una forma antica e solennità, grazie anche alle otto colonne di granito rosso e alle sue alte volte. Sul pavimento della crociera  si ammira la Meridiana o  linea Clementina che fu voluta  nel  1702 da papa Clemente XI. Si tratta di una grande  linea di  bronzo inserita in una fascia di  marmo, distesa per circa 45 metri. A destra della linea sono rappresentati con intarsi i segni zodiacali, mentre a sinistra, quelli delle  costellazioni, e infine l’immagine del sole che penetra al  centro dello stemma di Clemente XI.

 

 

Piazza Venezia

E’ situata ai piedi del Campidoglio, dove si incrociano 5 tra le più importanti strade di Roma. L'aspetto attuale della piazza, deriva dagli interventi di demolizione e ricostruzione realizzati tra la fine dell'800 e l'inizio del 900 per la costruzione del Vittoriano, ridisegnata  dallo stesso architetto del monumento, Giuseppe Sacconi. Anche il Palazzo delle Assicurazioni Generali (presente nella piazza), fu ideato da lui, approvato nel 1902 venne inaugurato solo nel 1906, la sua facciata riprende le linee essenziali dell’ antico palazzo che lo fronteggia, Palazzo Venezia. Guardando quest’ultimo dalla piazza, la prima curiosità che stimola la mente, è quella di osservare il balcone di Mussolini, da dove pronunciava i suoi discorsi alla folla, nel periodo in cui Palazzo Venezia era sede del Governo. Chiude la piazza (lato opposto al vittorino) Palazzo Bonaparte, dove visse dal 1818 fino alla morte, Letizia Ramolino, madre di Napoleone.

 

 


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