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Catacombe di Roma

 

Le catacombe sono antiche aree cimiteriali sotterranee ebraiche e cristiane. Erano solitamente scavate nel tufo al di fuori dell'antica cinta muraria della città.
Le catacombe a Roma sono formate da chilometri di gallerie e passaggi sotterranei che sembrano dei veri e propri labirinti.

 

Sui muri di questo intricato sistema di gallerie già dal primo secolo dopo Cristo, vennero scavate nicchie rettangolari, chiamate loculi, di varie dimensioni. Esse potevano contenere un solo cadavere, ma spesso contenevano i corpi di due e talvolta più persone.
I cristiani v
enivano avvolti in un lenzuolo o sindone. I loculi venivano chiusi con lastre di marmo o con tegole fissate con malta. Sulla lastra veniva scritto il nome del defunto, ed era spesso decorata con un simbolo cristiano o con l'augurio di pace nel cielo. Era usanza anche quella di mettere delle lucernette ad olio o vasetti con profumi accanto alle tombe.

Le tombe davano l'idea di un vasto dormitorio, chiamato cimitero, termine di origine greca che significa "luogo di riposo". In questo modo i cristiani volevano affermare la loro fede nella risurrezione dei corpi.

 

Le più famose catacombe a Roma:

 

Catacombe di Domitilla, 00147 - via delle Sette Chiese, 282 / 280 - tel. 065110342 / 065133956 - fax 065135461 (chiuse il martedi)

Catacombe di S. Sebastiano, 00179 - Via Appia Antica, 136 - tel. 06 788 7035 fax 067843745 (chiuse la domenica)

Catacombe di S. Callisto, 00179 - Via Appia Antica, 126 - tel. 06 513 01 51 / 06 513 01 580 - fax 06 513 01 567 (chiuse il mercoledi)

 

 

 

Ipogeo degli Aureli

L’ipogeo degli Aureli (detto anche di Aurelio Felicissimo) è una catacomba di Roma, posta sull’antica via Labicana, nell’attuale rione Esquilino. Il cimitero fu scoperto per caso durante i lavori per la costruzione di un garage nell'autunno del 1919, l'ipogeo degli Aureli, è ricco di affreschi che ne adornano le pareti. I recenti restauri hanno restituito i colori originali, portando alla luce anche importanti dettagli, che hanno però, rimesso in discussione le vari ipotesi finora formulate, dai vari studiosi, che per quasi un secolo, hanno cercato invano di svelare il significato delle pitture. Gli ambienti sono affrescati con scene di difficile interpretazione ed enigmatiche, databili intorno al 230. L’ipogeo si presenta su due piani, il piano superiore, composto da una sala che in origine era semi-ipogea (costruzione sotterranea) e di cui resta solo la parte inferiore, cinque metri sotto, il piano inferiore, composto da due ambienti speculari e completamente ipogei. Con i suoi tre ambienti affrescati, l'ipogeo degli Aureli è uno dei monumenti più enigmatici di Roma, i decori, infatti, si prestano a varie interpretazioni, che lo attribuiscono ora al cristianesimo ufficiale, ora a varie sette eretiche, oppure alla tematica filosofica, o ancora al paganesimo puro.

 

 


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